Saggi sulla legge naturale by John Locke & Marta Cristiani;

Saggi sulla legge naturale by John Locke & Marta Cristiani;

autore:John Locke & Marta Cristiani; [Locke, John & Cristiani;, Marta]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biblioteca Universale Laterza
ISBN: 9788858139912
editore: edigita
pubblicato: 2019-11-15T00:00:00+00:00


Capitolo quinto.

La legge di natura non può essere

conosciuta sulla base del consenso universale degli uomini

Vox populi vox Dei1: quanto incerta e fallace sia questa massima apportatrice di mali, con quanto spirito di parte, con quale crudele intendimento sia stato divulgato questo proverbio di cattivo augurio, noi lo abbiamo imparato senza dubbio da un’esperienza troppo infelice; e, di conseguenza, se noi volessimo dare ascolto a questa voce come a un messaggero della legge divina, difficilmente continueremmo a credere che esiste un Dio. Che cosa c’è infatti di tanto scellerato, di tanto atroce e contrario a ogni diritto e giustizia, a cui non è riuscito talvolta a convincere il consenso, o piuttosto la congiura, di una moltitudine impazzita? Da qui abbiamo avuto i saccheggi dei sacri templi, il rafforzarsi della violenza e della sregolatezza, la violazione delle leggi, il rovesciamento dei regni. Se questa, certo, è la voce di Dio, è voce esattamente contraria a quel primo «Fiat» con il quale ha creato, traendola dal nulla, la bellezza di questo universo, e mai Dio si rivolge agli uomini con questo linguaggio, se non nel caso in cui decida di confondere di nuovo fra loro tutte le cose e di riportarle al caos. Invano cercheremo dunque nel consenso universale degli uomini i comandamenti della ragione o i decreti della natura.

Il consenso degli uomini può tuttavia essere considerato sotto diversi aspetti: prima di tutto può essere diviso in consenso positivo e consenso naturale.

Definiamo consenso positivo quello che proviene da un patto, sia esso tacito, suggerito cioè dalla comune necessità e convenienza dell’uomo (come la libertà di transito degli ambasciatori, il libero commercio, e altre cose di questo genere), oppure sia esso un accordo espresso (come la costituzione delle linee di frontiera tra popoli confinanti, la proibizione di comprare e d’importare certe mercanzie, e molti altri casi). Nell’una e nell’altra forma il consenso, in quanto dipende integralmente da un patto, senza trarre origine da un qualsiasi principio di natura, non costituisce affatto una prova della legge di natura. Infatti, per esempio, è evidente che quel consenso circa le garanzie riservate agli ambasciatori, valido presso quasi tutti i popoli, ha carattere positivo, e non implica una legge di natura, appunto perché secondo la legge di natura tutti gli uomini sono uniti fra loro da un vincolo di amicizia e dalla comune necessità; a meno che non si accolga la teoria di alcuni, secondo la quale nello stato di natura vi è piuttosto una guerra generale e un odio mortale, senza tregua, degli uomini fra loro. Comunque sia, che tu segua una concezione o l’altra, che tu preferisca considerare gli uomini nemici o amici fra loro, nessuna ragione può essere tuttavia fornita dalla legge di natura del perché, presso i popoli stranieri, il passaggio di un ambasciatore risulta più sicuro, o la sua posizione più importante di quella di un privato qualsiasi; questo in realtà avviene per una convenzione tacita fra gli uomini, dettata dalla necessità. La convenzione cioè che le cose ingiustamente sottratte possono più facilmente essere recuperate grazie alle richieste di uno solo piuttosto che con l’aperta violenza di molti.



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